sabato 5 dicembre 2009

MENTAL TRAINING

Per tecniche di allenamento mentale, si intendono i metodi multimodali improntati nell'apprendimento e al perfezionamento di alcune attività che interessano da vicino l'attività agonistica. Ecco un elenco di alcune strategie più importanti:

- Focalizzazione dell'attenzione e concentrazione:ovvero la capacitàdi focalizzare l'attenzione su un compito per un determinato periodo di tempo, senza distrarsi;

- Incremento della motivazione e dell'autostima: l'acquisizione della fiducia in se stessi è la chiave della motivazione;

- Formulazione degli obiettivi: saper pianificare gli obiettivi da raggiungere è fondamentale;

- Abilità immaginativa: l'allenamento all'abilità immaginativa, favorisce un maggiore coinvolgimento emozionale e cognitivo da parte del soggetto;

- Rilassamento: le tecniche di rilassamento come il training autogeno o il rilassamento progressivo di Jacobson, vengono utilizzate per prendere consapevolezza della tensione muscolare a riposo e in attività, per gestire situazioni ansiogene o stressanti e sono preparatorie a qualsiasi attività immaginativa;

- Gestione delle situazioni stressanti: fra le tecniche di gestione dello stress ricordiamo lo stress inoculation training, la desensibilizzazione sistematica e la ristrutturazione cognitiva.


Dott.ssa Alessandra Rosa

SELF- TALK

Le immagini mentali sono fondamentali nelle strategie psicologiche, necessarie non solo nello sport ad alto livello agonistico, ma anche nella pratica dello sport in generale. Tra queste abilità mentali, si parla di SELF-TALK, O LINGUAGGIO INTERNO.
I pensieri condizionano il comportamento: se positivi migliorano la performance, che tende a decadere, in caso contrario. Attraverso il self-talk si raggiungono diversi obiettivi; è il caso delle parole " vai; tieni duro; coraggio." Il self-talk migliora l'apprendimento delle abilità e favorisce nuove risposte in caso di correzioni di errori nell'esecuzione. In questi casi l'attenzione si focalizza sui risultati da conseguire, infatti il self-talk rinforza il controllo dell'attenzione nei compiti che si stanno eseguendo.
Ricapitolando il self-talk favorisce:

- il senso di fiducia personale;
- il controllo dell'attenzione;
- l'apprendimento delle abilità;
- la correzione degli errori nell'esecuzione del gesto motorio.

Dott.ssa Alessandra Rosa

lunedì 23 novembre 2009

L'INTELLIGENZA EMOTIVA

Per intelligenza emotiva si intende la capacità di gestire e riconoscere i propri sentimenti , ed i sentimenti altrui. Tale intelligenza ha cinque componenti fondamentali:

- Consapevolezza : ovvero gli stati interiori;

- Padronanza di sè: ovvero autocontrollo, adattabilità, innovazione;

- Motivazione: capacità fondamentale per raggiiungere gli obiettivi;

- Empatia: ovvero comprensione, assistenza verso gli altri;

- Abilità sociali: ovvero comunicazione, cooperazione, apertura al cambiamento.


" Nessuno di noi è intelligente, come tutti noi insieme"

Proverbio giapponese



Dott.ssa Alessandra Rosa

sabato 21 novembre 2009

IL RILASSAMENTO MUSCOLARE PROGRESSIV O DI JACOBSON

Rilassamento è lasciare andare le tensoni che siaccumulano a diversi livelli dell'essere.
A livello fisico significa sciogliere la muscolatura, eliminando rigidità e tensioni dalle articolazioni.
A livello emotivo significa imparare a lasciare andare le emozioni negative come l'ansia e la paura.
A livello mentale significa imparare a controllare il flusso dei pensieri, indirizzandoli verso un percorso evoluto.
La storia delle tecniche di rilassamento è relativamente recente, dato che le prime pubblicazioni sul rilassamento muscolare progressivo di Jacobson e sul training autogeno di Schultz sono rispettivamente del 1928 e del 1932; tali tecniche mirano all'apprendimento di strategie di riduzione dell'attivazione psicofisiologica nel soggetto, esse producono indirettamente un effetto cognitivo molto importante, caratterizzato da un'aumentata autoefficacia.
Secondo Jacobson ogni pensiero, ogni percezione, ogni emozione si correla ad una modificazione del tono muscolare; se camminando vediamo sopraggiungere una macchina, tendiamo i muscoli delle gambe e del tronco per predisporci alla fuga. L'attività neuromuscolare è sollecitata dalle percezioni interne ed esterne che l'organismo umano è in grado di elaborare per garantirsi la sopravvivenza. Il rilassamento muscolare tende a ridurre l'eccitabilità cerebrale, consentendo di ridurre l'intensità degli stati emotivi. Per tono muscolare è intesa la tensione attiva nella quale si trovano costantemente le strutture muscolari.
Lo scopo del rilassamento progressivo, consiste nel ridurre la tensione residua che permane nei muscoli quando l'individuo, non allenato al rilassamento si pone in condizione di riposo. L'insonnia costituisce un esempio di tensione residua. Eliminare la tensione significa utilizzare il riposo come momento di intenso recupero energetico.
Questa finalità viene sviluppata progressivamente attraverso le seguenti fasi:
- allenamento a percepire la tensione muscolare e la distensione mediante esercizi di tensione; localizzazione della tensione; distensione e apprezzamento della distensione.


Dott.ssa Alessandra Rosa

lunedì 16 novembre 2009

differenza tra ansia e paura

L'ansia è una manifestazione di apprensione e di tensione derivante dall'anticipazione di un pericolo che può essere conosciuto o sconosciuto.
La paura è un'emozione che coinvolge l'organismo nella sua globalità e viene attivata da una prticolare situazione stimolo circonscritta. Questa situazione da un lato compromette gli indici psicofisiologici( sudorazione, tachicardia...) dall'altro gli stati soggettivi ( disorganizzazione cognitiva, emotiva...); riguarda anche comportamenti motori in quanto la prima reazione è quella della fuga.
All'interno della terapia comportamentale la distinzione non viene accettata in quanto si ritiene che la differenza tra ansia e paura sia solo di carattere quantitativo. Si distinguono tra paure focali ( circonscritte) e paure diffuse ( ansia); fatti ambientali inducono il soggetto a ritenere che , fuori del suo campo di conoscenza si stia svolgendo qualcosa per lui pericoloso. E' importante ricordare che la paura è una manifestazione dell'istinto di conservazione ed è patologica quando compromette la qualità della vita del soggetto. Lo scopo della terapia comportamentale è quello di modificare il comportamento manifesto del soggetto.

Dott.ssa Alessandra Rosa

giovedì 5 novembre 2009

La Terapia Cognitivo-Comportamentale e l’obesità

Lo Studio Associato di Psicologia in collaborazione con la Dott.ssa La Rovere (dietista) ha organizzato il Primo Corso per Dimagrire.

Perchè “Corso”? Abbiamo scelto questo termine per indicare il carattere psico-educazionale per progetto. Il programma è stato ideato per aiutare le persone a superare il “peso del peso”, grazie ad una equipe di professionisti.

programma dieta

Dott. Angelo Collevecchio      tel. 331.2986466

Dott.ssa Alessandra Rosa      tel .340.1414526

Dott.ssa Federica La Rovere  tel.349.6616879

venerdì 30 ottobre 2009

La psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) nasce e si sviluppa dagli anni ‘70 in poi. Il fondatore della terapia cognitiva è stato A. Beck. Con il passare del tempo la terapia cognitiva ha utilizzato tecniche comportamentali divenendo TCC. La teoria cognitiva è detta così in quanto pone la sua attenzione sui pensieri del paziente, sulle sue convinzioni. La TCC si basa sull’assunto che i pensieri influenzano le emozioni e i comportamenti. I pensieri vengono a loro volta “attivati” dalle varie situazioni.

       EVENTO –> PENSIERI –> EMOZIONI, COMPORTAMENTI

A fronte di ogni situazione, si attivano in ogni persona una serie di pensieri che hanno delle conseguenze sullo stato emotivo, sui comportamenti.

Da quanto detto sopra si deduce che le emozioni e i comportamenti delle persone cono influenzati dal loro modo di pensare gli eventi ovvero da come loro li percepiscono. Non è quindi la situazione a creare tensioni o emozioni negative ma il modo in cui la gente le interpreta.

 

biglietto da visita