venerdì 12 dicembre 2008

IL TEST DEI COLORI

Il test dei colori è stato ideato nel 1949 dallo svizzero Max Luscher; i settori di utilizzazione sono svariati: clinica, selezione del personale, orientamento professionale, educazione. In medicina psicosomatica il test trova una collocazione di preminenza dal momento che permette di segnalare le zone di tensione sia fisiologica che psicologica, anche quando non abbiano ancora raggiunto l'espressione sintomatica permettendo al medico e allo psicologo di formulare una diagnosi più precisa.
Tale test essendo in grado di offrire indicazioni utili circa le condizioni fisiologiche del soggetto, la sua sorgente di tensione, i meccanismi di compensazione e le sue aspettative, si pone come uno strumento importante per tutti i professionisti che si ddedicano all'ipnosi, alla logoterapia ed al training autigeno.


Dott.ssa Alessandra Rosa

LE TRAPPOLE DELLA COMUNICAZIONE

Durante i colloqui spesso commettiamo molti errori senza rendercene conto.... ecco alcuni esempi:

1. Trappola della conrontazione della negazione
l'operatore insiste per il cambiamento e tenta di forzare le resistenze ed i dubbi del paziente;
2. Trappola del biasimo;
3. Trappola dell'etichettatura;
4. Trappola dell'orientamento alla soluzione;
5. Trappola della consolazione;
6. Trappola dell'interpretazione.


Gordon ha individuato i seguenti blocchi della comunicazione:


1. dare ordini;
2. fare minacce;
3. dare consigli, fornire soluzioni;
4. fare prediche paternali;
5. criticare, giudicare;
6. concordare;
7. ridicolizzare;
8. interpretare;
9. consolare;
10. indagare, porre domande insistenti;
11. distrarsi, cambiare argomento.


Dott.ssa Alessandra Rosa

lunedì 8 dicembre 2008

IL DIALOGO NELLA TERAPIA COGNITIVA

Dallo psicologo si va a parlare….
Questa affermazione è una banalizzazione del vero lavoro dello psicologo, il quale utilizza come via maestra del suo lavoro il colloquio il quale non è, però, un …parlare.
Una tecnica utilizzata nel colloquio psicologico è il dialogo socratico.
Il dialogo socratico si fonda sull’uso di domande pregnanti e frequenti riassunti. Gli scopi sono quelli di indagare il contenuto e il significato dell’esperienza del paziente e di modificarne comportamento e convinzioni.
Molti terapeuti si pongono la seguente domanda: “ quali sono le migliori domande da porre quando il paziente afferma….”
Non esiste una risposta conclusiva! Bisogna favorire il dialogo per far emergere informazioni rilevanti.
Un buon terapeuta non può fare a meno dei seguenti presupposti:
1. il terapeuta deve essere in grado di formulare domande a cui il paziente sia in grado di rispondere;
2. la scelta delle domande deve far emergere i pensieri negativi, indagare il loro significato..;
3. le domande devono essere aperte per permettere al paziente di spaziare sull’argomento scelto;
4. il paziente non deve essere sottoposto ad un interrogatorio;
5. il terapeuta deve cercare di comprendere le esperienze ed i vissuti del paziente.
Il “parlare”dallo psicologo non è un semplice dialogo ma un momento di incontro e riflessione.
Dott. Alessandra Rosa

IL MESTIERE DEL GENITORE

Una giovane coppia decide di avere un figlio...quanti dubbi, speranze e aspettative affollano la mente dei futuri genitori...!
Come ci si comporta, come si affrontano le difficoltà e come si può aprire un canale di dialogo?
Nella nostra cultura, purtroppo, porsi queste normali domande implica automaticamente considerarsi cattivi genitori.
Molti hanno paura di chiedere un aiuto nella gestione dei figli ai parenti, hanno timore di chiedere consigli, non vogliono dare l'impressione di essere incapaci.
Nella nostra tradizione chiedere sostegno sottintende automaticamente sentirsi dei falliti, degli incapaci.
Tale vissuto si amplifica ulteriormente se il tema delle preoccupazioni è la gestione dei figli se la persona a cui si chiede aiuto è uno psicologo.
L'ansia dei neo-genitori è un'apprensione sana e normale, che colpisce sempre, nonostante molti abbiano difficoltà ad ammetterlo.
La paura e la vergogna di chiedere aiuto ad un psicologo impedisce ai familiari di accedere ad una serie di tecniche, momenti di in-formazione e sostegno molto utilli per apprendere a gestire al meglio le proprie emozioni e il dialogo con i figli.
L'approccio cognitivo-comportamentale ha ideato parent training molto utili e con un'efficacia scientificamente dimostrata dalle ricerche...l'unico problema? Riuscire a superare le proprie resistenze...

Dott. Angelo Collevecchio

lunedì 1 dicembre 2008

Ben-Essere

LATO MENTALE
La salute della mente, la sua giovinezza è data dalle stimolazioni che le diamo attraverso la lettura, il cinema, il teatro e lo studio. Uno degli impulsi innati nell’uomo è quello della ricerca delle novità: che conduce una vita monotona è candidato alla nevrosi, all’invecchiamento precoce. La mente deve sempre rimanere flessibile e aperta, non rinchiusa in pregiudizi e schemi mentali rigidi.
L’elasticità mentale permette di dare più interpretazioni agli eventi negativi della vita, imparando anche a cogliere le sfumature positive delle cose.

LATO SPIRITUALE
Chi ha cercato, nella propria esistenza, solamente bellezza, ricchezza e successo come affronterà la vecchiaia? Come reagirà alla perdita di un lavoro o di una persona cara?malissimo. il distacco fa parte della vita.
I valori spirituali vanno al di là del credo religioso e comprendono: l’apertura verso gli altri, l’amicizia, la collaborazione, il volontariato, la parola gentile, il sorriso…cose di cui tutti abbiamo bisogno. Molto spesso capita che una persona si sposa il proprio lavoro trascurando le amicizie, i propri hobbies. Nella nostra società si sono andati perduti: il dialogo, l’ascolto, la solidarietà. Poi accade un lutto, una perdita e ci si ritrova soli, ci si sente soli. Tra gli scopi del programma “Ben-essere” vi è proprio quello di aiutare i partecipanti ad accrescere la consapevolezza di se stessi, dei propri bisogni e desideri.

Dott. Angelo Collevecchio
biglietto da visita